Le competizioni di ippica moderna, ovvero con regolamenti e tipologia simili a quelle che conosciamo e adoriamo oggi, nacquero in Gran Bretagna, paese che primo stipulò rigidi regolamenti che delineavano distanza, prove da superare e cavalli partecipanti.
I cavalli arabi in Inghilterra
Fin dal regno di Enrico VIII, esisteva a Hampton Court un enorme allevamento dedicato ai soli cavalli da corsa e il re adorava i purosangue arabi che importava ad ogni occasione. Questo edificio e la tradizione delle corse furono sviluppati ulteriormente da Giacomo I che apportò grandi miglioramenti alla qualità della scelta genetica dei purosangue in attesa del suo successore, Carlo II, il quale iniziò a stendere regolamenti precisi per le competizioni e a finanziare la costruzione di numerosi ippodromi in tutta l’isola britannica.
L’importazione di cavalli arabi proseguì nei secoli e tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, arrivarono in Inghilterra tre meravigliosi stalloni; questi sono i progenitori di tutti gli equini purosangue che partecipano alle competizioni dei giorni nostri.
Nel 1750 venne fondato il Jockey Club, associazione dedicata ai fantini inglesi che divenne l’ente regolamentatore di tutte le competizioni equestri della regione.