Origini e storia dei purosangue americani

Gli emigrati europei portarono con sé molte razze diverse di equini nel viaggio verso il Nord America. Proprio dagli incroci di queste specie iniziò la selezione che diede vita, soprattutto grazie all’impegno degli allevatori negli stati orientali, all’Horse American Made, ovvero il cavallo creato in America.

Alla base dell’American Saddlebred, come è anche conosciuto, stanno soprattutto i Galloway, cavalli di provenienza scozzese, e gli Hobby, di origine irlandese, ma ricostruendo il suo DNA si trovano tracce di molte altre specie come i Narragansett, i Canadian Pacer, i Morgan e infine i Tennessee Walking.

Un cavallo fondamentale per l’economia

L’American Saddlebred giocò un ruolo fondamentale nella guerra di secessione americana, conflitto durante il quale la sua forza, resistenza e tenacia hanno aiutato i cittadini a ribaltare le sorti di numerose battaglie contro la corona britannica. Questo equino ha muscoli possenti ma si presenta comunque con un aspetto slanciato e armonioso che lo ha reso popolare anche negli spettacoli circensi dove può mettere in mostra tutta la sua agilità e capacità di imparare decine di comandi ed esercizi diversi.

Vista la sua importanza nella cultura ed economia americana, a Louisville in Kentucky nel 1891 nacque la American Saddle Horse Breeders Association la quale come prima cosa diede vita al libro della genealogia ufficiale dei Saddlebred con il quale verificare la discendenza di ogni cavallo americano.

L’American Saddlebred oggi viene utilizzato soprattutto per le gare ippiche quali trail, riding, dressage, combined driving ed eventing. Inoltre, è un ottimo animale per le scuole di equitazione poiché molto docile anche con gli sconosciuti, intelligente e delicato. I Saddlebred sono stati esportati in molte regioni del mondo, soprattutto in Australia, Sudafrica ed Europa.

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